Fotovoltaico

IL SOLE SUL TETTO CHE RENDE

Dieci cose che dovreste sapere sul fotovoltaico.

1.    IL TUO IMMOBILE VALE DI PIÙ

Tra gli interventi di riqualificazione energetica, l’installazione di un impianto fotovoltaico è sicuramente una delle soluzioni più efficaci al fine di ottenere un notevole risparmio economico in bolletta. La riduzione consistente dei prelievi dalla rete permette inoltre un aumento dell’efficienza energetica, con la diretta conseguenza della scalata alle lettere che identificano la classe energetica dell’immobile e quindi dell’aumento.

 

2.       È UN INVESTIMENTO ACCESSIBILE

Gli impianti fotovoltaici sono al giorno d’oggi molto più accessibili a livello economico rispetto a qualche anno fa: si nota infatti un abbassamento dei costi che arriva fino al 75%. Il costo di un impianto Il costo di un impianto varia tra 2.000 euro/kW e 3.000 euro/kW per quanto riguarda l’ambito residenziale, a fronte dei 20.000 di una volta; la cifra scende a circa 1.500 euro/kW nel caso di impianti di grandi o medie dimensioni. E lo spazio necessario ad ospitare l’impianto è minimo: 15-20 mq di tetto per un impianto residenziale.

 

3.       GODI DELLA DETRAZIONE FISCALE AL 50%

Grazie ad ANIE, che nel 2013 ne ha chiesto e ottenuto l’inclusione nel meccanismo incentivante, l’installazione di un impianto fotovoltaico residenziale per la produzione di energia elettrica rientra nelle opere di ristrutturazione edilizia residenziale che beneficiano di uno sgravio fiscale pari al 50% delle spese sostenute. Le somme sborsate per tale intervento sono quindi deducibili per la metà dalla quota Irpef, spalmando la cifra nell’arco di 10 anni. Si può godere del bonus con la percentuale attuale fino al 31 dicembre 2015, poi dal gennaio 2016 si tornerà alla percentuale ordinaria del 36%.

 

4.      AMMORTIZZI LE SPESE IN SOLI 5 ANNI

Il ROI, ovvero il ritorno degli investimenti, per l’installazione di un impianto fotovoltaico è notevolissimo: in soli 5 anni si può rientrare delle spese sostenute. Facciamo un esempio concreto, quello dell’installazione di un impianto da 3 kW, potenza della maggior parte dei contatori elettrici installati in ambito domestico: secondo i costi già evidenziati, comporta un investimento pari a circa 6.000 euro, di cui la metà (3.000 euro) detraibile nell’arco di 10 anni grazie allo sgravio Irpef. Quindi 1.500 euro sono recuperabili in questa forma nel giro di un lustro. Il risparmio in bolletta annuo garantito, poi, è di circa 300 euro, che vanno a moltiplicarsi in maniera considerevole a seconda della collocazione geografica e delle abitudini di consumo. Tale risparmio aumenta all’aumentare dell’energia prodotta (per esempio al Sud Italia rispetto al Nord, perché sono di più le ore e i giorni di sole) e dell’aumento dell’autoconsumo, che si verifica nella maggior parte elle ore diurne.

 

5.       IL RISPARMIO È GARANTITO

Pur essendo terminata l’epoca delle tariffe incentivanti, il fotovoltaico permette comunque una riduzione notevole dei costi in bolletta. Ciò avviene fondamentalmente perché si passa da una logica di puro consumo a quella di veri e propri produttori di energia. E il prezzo di vendita dell’energia prodotta è, di fatto, superiore rispetto al prezzo di acquisto. A livello pratico, il proprietario di un impianto fotovoltaico continua a pagare le bollette all’utility con la quale ha sottoscritto il contratto, beneficiando periodicamente di alcune compensazioni secondo il cosiddetto sistema di scambio sul posto: si tratta di remunerazioni da parte del fornitore di energia elettrica che avvengono calcolando la differenza tra l’energia prodotta e non consumata e l’energia che si è consumata ma non prodotta.

 

6.       CONSUMI L’ENERGIA CHE PRODUCI

È possibile auto-consumare l’energia elettrica prodotta dal proprio impianto nel momento stesso in cui la si produce, senza quasi dover prelevare ulteriore energia dalla rete nazionale. Come? Grazie ai sistemi di accumulo, tecnologie che permettono di immagazzinare l’energia prodotta in modo da poterla utilizzare nei momenti in cui l’impianto non produce energia, ovvero nelle ore notturne. Il sistema di accumulo è, in pratica, una batteria, collegata alla rete elettrica tramite un inverter, che trasforma l’energia elettrica da corrente continua a corrente alternata. Queste tecnologie costituiscono un passo fondamentale verso una consistente autosufficienza  energetica, il mercato ne è tanto stimolato che i prezzi di questi prodotti stanno finalmente cominciando a ridursi.

 

7.       RICHIEDE UNA MANUTENZIONE MINIMA

Uno dei tanti vantaggi di un impianto fotovoltaico residenziale è che non necessita di particolare manutenzione. Ad oggi non sono necessari controlli periodici obbligatori. Nel caso si voglia comunque procedere ad attività di verifica del buon funzionamento dell’impianto, sempre auspicabili, la spesa è stimata in circa 100 euro l’anno. È inoltre buona pratica una tantum verificare la corretta taratura del contatore. Per quanto riguarda, invece, i costi di sostituzione di quei componenti soggetti a usura, il più delicato è l’inverter la cui sostituzione, comunque, avviene in media ogni 10 anni con un costo di circa 250 euro per kW.

 

8.       RISPETTI L’AMBIENTE E VIVI “GREEN”

L’installazione di un impianto che produce energia pulita e rinnovabile, oltre a rappresentare un investimento molto vantaggioso in termini economici, è una scelta che rispetta l’ambiente poiché contribuisce a ridurre lo sfruttamento di risorse naturali esauribili e inquinanti e al contenimento delle emissioni di CO2. Se installi un impianto fotovoltaico contribuisci quindi in prima persona al raggiungimento degli obiettivi di efficienza energetica che l’Unione Europea impone a tutti gli Stati membri, Italia compresa. Entro il 2030 è previsto il 40% di riduzione delle emissioni, incremento del 27% della produzione da fonte rinnovabile e l’aumento del 27% dell’efficienza energetica.

 

9.       AIUTI LA DIFFUSIONE DI TECNOLOGIE SEMPRE PIÙ INNOVATIVE ED ECONOMICHE

La sempre crescente attenzione per la tutela dell’ambiente ha permesso in questi anni investimenti notevoli nel settore delle energie rinnovabili, sia da parte di governi, istituzioni e autorità, sia per opera di privati e aziende. Un processo continuo di ricerca e innovazione, opportunamente incentivato e stimolato da una domanda in crescita, ha portato a un deciso abbattimento dei costi delle tecnologie del fotovoltaico e a prodotti sempre più efficienti al servizio dell’utente. Installando un impianto fotovoltaico sul tetto di casa, quindi, stimoli i produttori a creare tecnologie sempre più a misura di consumatore, sempre più intelligenti ma soprattutto sempre più economiche. Si tratta di un meccanismo virtuoso che si alimenta al di là degli incentivi statali, e i numeri lo dimostrano.

 

10.   UN PRIMATO POSITIVO

Il parco impianti italiani è il terzo al mondo per dimensioni, alle spalle solo di Germania e Cina, ma prima di colossi quali Usa e Giappone. Si stima infatti la presenza nel nostro Paese di circa 648.183 impianti installati con una potenza totale di 18.325 MW. Dai dati emerge inoltre che circa il 60% della potenza installata (circa il 15% sul totale installato nel mondo) è rappresentata da impianti fino a 20 kW: ciò dimostra che le installazioni di fotovoltaico sono prevalentemente di dimensioni medio-piccole. Nello specifico, nel 2014 a farla da padrone sono stati gli impianti di piccola taglia del settore residenziale (tra i 3 e i 6 kW): è proprio nell’ambito di questa classe che si è registrata la massima potenza installata, pari a 123,6 MWp. Non male per il nostro piccolo Belpaese!

 

IL VOLTO NUOVO DEL FOTOVOLTAICO

Cambiano le norma e vengono meno alcune forme di incentivo e di conseguenza nasce un nuovo modo di guardare al fotovoltaico finalmente considerato per una delle sue più importanti funzioni come una forma alternativa di produzione energetica. Rivolta a una maggiore efficienza, alla diminuzione dei costi e di conseguenza di funzionamento degli impianti e al maggior rispetto dell’ambiente.

Il fotovoltaico resta una delle fonti rinnovabili di energia più interessante perché risponde ad esigenze diverse e che sono prima di tutto legate al risparmio.

Negli anni ha vissuto un cambio di modello passando da un’idea di sistema scelto per investire, quindi per sfruttare gli incentivi e ottenere un guadagno, a un impianto che oggi viene visto come una forma di risparmio, sopra tutto in un momento in cui, considerati i costi dell’energia elettrica aziende e utenti sono particolarmente attenti ai consumi. Anche l ‘Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico, sebbene ci siano diverse proposte da parte della politica per ridurre i costi dell’energia elettrica in bolletta, afferma che i trend continuano ad esser in crescita.

Un impulso per lo sviluppo del fotovoltaico è certamente dovuto all’indipendenza dai costi di rete e dell’energia elettrica, in quanto consente a chi lo installa di diventare micro produttore.

L a parola chiave in questo senso è autoconsumo, con la possibilità di integrare la produzione del fotovoltaico con batterie per ottenere una copertura anche in caso di black-out.

Un altro aspetto rilevante soprattutto nei tempi odierni e per il futuro è il fato di rappresentare una scelta green, di etica ecologica, che salvaguardia l’ambiente, contribuendo a ridurre le emissioni di CO2 in atmosfera.

Per ciò si può affermare che è l’aspetto tecnologico che lo contar distingue come fonte rinnovabile all’avanguardia e che si è evoluta moltissimo negli anni.

La vita utile di un impianto fotovoltaico è almeno pari a 25 anni. Gli impianti fotovoltaici off grid e accumolo oltre ai componenti di un impianto fotovoltaico connesso alla rete è dotato di una serie di accumulatori. Quindi singolarmente per i componenti più rilevanti si può dire che:

                i moduli hanno una durata di vita da 25 a 30 anni, con una diminuzione delle prestazioni energetiche nel tempo  inferiore al 20%. Generalmente la garazia fornita dai produttori sul mantenimento  di tali prestazioni arriva a coprire 25 anni;

                gli inverter sono apparecchi ad elevata tecnologia, hanno una durata nel tempo abbastanza lunga, ma generalmente inferiore a quella dei moduli;

                gli accumulatori per impianti fotovoltaici con accumulo che debbono sopportare profonde scariche (fino all’80% della carica) hanno una durata fino a 15 anni. Un parametro che incide sulla vita degli accumulatori è la temperatura ambiente che deve essere di 25°C.

A fine vita dei componenti dell’impianto fotovoltaico con accumolo, il conferimento nelle discariche e negli inceneritori comporterebbe nuove preoccupazioni ambientali e ulteriore carichi su strutture già critiche. Al fine di evitare il ripetersi di esperienze già vissute per i rifiuti elettronici, smaltiti in molti casi senza controlli in paesi non regolamentati, diventa essenziale far riferimento al consorzio COBAT che fornirà il nominativo per il ritiro del materiale da smaltire/reciclare.

Una volta messo in evidenza questi punti cardine del fotovoltaico, non resta che valutare per chi risulta davvero una tecnologia interessante. Se si a qualche anno fa si parlava di grandi impianti a terreno, ora ci si interessa soprattutto di fotovoltaico su tetto. In particolare, grazie anche a una serie di incentivi, è diventato interessante soprattutto per il residenziale privato. Accanto a questo, non meno importante è la fascia delle aziende che devono  trovare la modalità per abbattere i costi legati all’energia elettrica e operano nel contempo anche una scelta di immagine.

Si è di fronte ad una evoluzione nello sfruttamento di questa fonte rinnovabile di energia, che ha come caratteristica un approccio del tutto differente rispetto al passato. Oggi si guarda all’effettiva convenienza del fotovoltaico. E’ importante tarare l’impianto sulle reali esigenze del consumatore. Tanto più che ora l’esubero di produzione, che fino a qualche anno fa garantiva un guadagno, grazie alla cessione in rete, con l’abbassamento degli incentivi no è più così interessante come una volta, e la necessità ora è di dimensionare correttamente l’impianto.

Il fotovoltaico diventa così una scelta volta all’autoconsumo energetico. il fotovoltaico destinato all’autoconsumo, dovrà essere calibrato alle specifiche esigenze dell’utenza adattandosi efficacemente ai casi sempre diversi.

Starà dunque all’installatore/consulente fornire alla propria clientela tutte le informazioni necessarie per capire quali soluzioni scegliere, proprio al fine di aumentare la quota autoconsumata. A tale proposito vi sono alcuni interventi che posso aiutare l’impianto fotovoltaico ad essere più performante. E’ possibile ottenere circa un 5% in più di autoconsumo operando un cambiamento  nelle abitudini di consumo, per esempio spostando di giorno o al momento in cui l’impianto fotovoltaico sta producendo al massimo i consumi concentrati nella notte; un altro 10% in più può derivare dalla combinazione con altre tecnologie come le pompe di calore, la stessa percentuale è ottenibile introducendo sistemi di gestione dei carichi, per esempio con sistemi domotici che permettono una gestione intelligente dell’energia; e ancora un altro 10% può essere ricavato dal ricorso a soluzioni di accumolo, sebbene  ci si scontri con la normativa stringente. Altri elementi che possono dare impulso all’accrescimento dell’accumolo sono: la possibilità di ricaricare le batterie per le auto elettriche e la trasformazione delle utenze a gas in utenze elettriche.

Prende forma anche un nuovo ruolo dell’operatore nel fotovoltaico che punta più verso l’efficienza energetica e che da installatore semplice diventa un consulente energetico, capace di identificare la corretta soluzione in base ai consumi del cliente.

Nella nuova prospettiva di sviluppo delle energie rinnovabili una posizione primaria è rivestita dai sistemi di accumolo di energia, che in Italia trovano una stretta connessione proprio con la nuova visione del solare fotovoltaico. Attualmente l’applicazione più comune riguarda l’efficientamento energetico attraverso la massimizzazione dell’autoconsumo, per avere a disposizione e sfruttare l’energia nei momenti in cui l’impianto fotovoltaico non può contribuire a soddisfare le utenze elettriche, per esempio di notte o in caso mancanza di sole. L’accumolo è ideale , per esempio, anche nel peak shaving che in ambito urbano-industriale, domestico eper le utility, riduce i picchi, diminuendo i costi di contratto e dell’infrastruttura, senza però modificare il contratto di fornitura. Altra applicazione è la protezione da black-out sia per l’ambito industriale sia per il domestico, per la quale l’accumolo rappresenta un’alternativa ai gruppi elettrogeni o ai gruppi di continuità.

MATERIALE INFORMATIVO:

 

Fotovoltaico
Tipologia Servizio: 
Impianti Elettrici

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